I NOSTRI AUTORI

GOETHE, WOLFGANG JOHANN

Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832) è il più grande tra i poeti tedeschi e uno dei casi più rappresentativi nel panorama culturale europeo di tutti i tempi. Nato in un’agiata famiglia borghese, fu educato dal padre insieme alla sorella Kornelia. Cresciuto in un ambiente colto e raffinato, subì il forte influsso degli incontri con le sue numerose amanti,  dalle quali trasse emozioni ma soprattutto spunti di vera arte, trasferendo nella pagina ogni moto che la sua sensibilità gli faceva sgorgare nell’animo. Autore prolifico in innumerevoli ambiti, la sua attività fu rivolta dalla poetica al dramma, dalla letteratura alla teologia, dalla filosofia alle scienze, ma anche alla musica e alle altre arti. Dedicò alla sua monumentale opera, il Faust, oltre sessant’anni di lavoro; l’altro grande capolavoro per cui viene ricordato è I dolori del giovane Werther.

MEYRINK, GUSTAV

Gustav Meyrink, (Vienna, 19 gennaio 1868 – Starnberg, 4 dicembre 1932) pseudonimo di Gustav Meyer, fu uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco. Figlio illegittimo di un ministro del Württemberg, il barone Karl von Varnbüler, e dell’attrice Maria Meyer, aprì una piccola banca nel 1889 chiudendola poi qualche anno dopo a causa di un fallimento. Questo evento lo spinse a cambiare completamente il corso della sua vita e a intraprendere la carriera letteraria. Raggiunse il successo nel 1915 grazie a Il Golem. Morì nel 1932 dopo essersi convertito al buddhismo. 

PEREZ GALDOS, BENITO

Benito Pérez Galdós (Las Palmas de Gran Canaria, 10 maggio 1843 – Madrid, 4 gennaio 1920) è stato un emblematico scrittore e drammaturgo spagnolo di fine Ottocento. Dopo una forma-zione di stampo liberale, si iscrisse alla facoltà di legge a Madrid e diventò successivamente un grande conoscitore della vita sociale e politica della capitale spagnola. I molti viaggi in Europa gli permisero di sviluppare una forte aspirazione al rinnovamento politico, culturale e artistico del proprio paese. Rappresentante della corrente realista spagnola, è unanimemente considerato lo scrittore nazionale più importante dopo  Cervantes.

DUMAS, ALEXANDRE

Alexandre Dumas (Villers-Cotterêts, 24 luglio 1802 – Puys, 5 dicembre 1870) fu un grande scrittore e drammaturgo francese, nonché maestro del romanzo storico. Il padre, generale della Rivoluzione francese, combatté al fianco di Napoleone. Alexandre fin da piccolo, dopo essere rimasto orfano di padre a tre anni, mostrò un grande interesse per la letteratura,  che poi coltivò fino a diventare una vera e propria passione negli anni a venire. Le sue opere più famose vennero pubblicate a puntate sui giornali, per questo motivo può essere considerato senza ombra di dubbio il padre dei feuilletons. Tra i suoi successi ricordiamo La regina Margot,  I tre Moschettieri e Il Conte di Montecristo.

NIMIER, ROGER

Nato nel 1925, dopo aver studiato filosofia, tra il 1948 e il 1953 pubblica cinque romanzi (tra cui quello che lo ha lanciato, Le spade, e quello che lo ha consacrato, L’ussaro blu), il pamphlet Le Grand d’Espa-gne dedicato a Georges Bernanos e il saggio Amour et néant. Da cronista, nel corso degli anni, si distingue soprattutto come caporedattore di Opéra e firma di Liberté de l’esprit, La Table ronde, Arts. Da collaboratore di Gallimard, riabilita i grandi francesi caduti in disgrazia ai tempi dell’epurazione, Louis-Ferdinand Céline prima di ogni altro. Il 28 settembre del 1962, nei sobborghi di Parigi, una Aston Martin si schianta a 150 chilometri all’ora. A bordo c’erano Roger Nimier, proprietario del bolide, e la scrittrice Sunsiaré de Larcône. Muoiono entrambi, lei a 27 anni, lui a 36.

STOPPANI, ANTONIO

Nasce a Lecco nel 1824, studia da seminarista e viene consacrato a Milano nel 1848 come sacerdote dell’ordine dei Rosminiani. È stato insegnante straordinario di Geologia presso l’Università di Pavia e ha avuto un ruolo attivo durante le Cinque Giornate di Milano. Considerato il padre della geologia italiana, si impegnò a fondo anche nello studio della geografia d’Italia.

CICERONE, MARCO TULLIO

Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C. da un’agiata famiglia dell’ordine equestre. Ebbe illustri maestri di diritto, filosofia e retorica, a Roma e in Grecia, e percorse tutti i gradi della carriera politica, fino a diventare console nel 63 a.C. Strenuo sostenitore dell’oligarchia senatoria, combatté in difesa delle prerogative della classe patrizia e del conservatorismo repubblicano. Sterminata è la mole dei suoi scritti, costituiti da opere di teoria retorica, orazioni e trattati filosofici. Inoltre, grazie al suo epistolario, vera miniera di notizie storiche, conosciamo a fondo la filosofia dell’Arpinate. Sopravvisse un anno a Cesare, da lui fieramente avversato, morendo per mano dei sicari di Antonio nel 43 a.C. 

MAURENSIG, PAOLO

Paolo Maurensig è nato a Gorizia nel 1943 e vive a Udine. Ha esordito nel 1993 con La variante di Lüneburg, tradotto in oltre venti lingue. Dal suo romanzo Canone inverso (1996), successo internazionale, è stato tratto un film diretto da Ricky Tognazzi. Tra le sue opere ricordiamo: L’ombra e la meridiana (1998), Venere lesa (1998), L’uomo scarlatto (2001), Il guardiano dei sogni (2003), Vukovlad (2006), Gli amanti fiamminghi (2008), Il golf e l’arte di orientarsi con il naso (2012), L’arcangelo degli scacchi (2013), Amori miei e altri animali (2014), L’ultima traversa (2015).
Le ultime pubblicazioni: Teoria delle ombre (2015), con cui ha vinto il Premio Bagutta, Il diavolo nel cassetto (2018) e Il gioco degli dei (2019), vincitore del Premio Scanno.

ACHENG, ZHONG

Acheng (Pechino, 5 aprile 1949) è figlio del critico cinematografico Zhong Dian-fei, la cui fornita biblioteca ha avuto un ruolo chiave nella crescita culturale dello scrittore cinese. Quando aveva appena diciassette anni Acheng, nel corso della Rivoluzione culturale, fu inviato in campagna – assieme a tanti altri liceali – per farsi rieducare dalle masse contadine at-traverso il lavoro manuale, dissodando e disboscando le foreste per dar vita a piantagioni “utili”. Una volta rientrato a Pechino, nel 1978, è stato fra i promotori del gruppo di artisti d’avanguardia che si riuniva sotto il nome «Xingxing» (Le stelle) e viene considerato uno degli esponenti della “letteratura delle radici” (xungen wenxue). Tra i maggiori interpreti del rinnovamento letterario cinese successivo al periodo maoista, si è affermato con La trilogia dei re e nel 1992 ha ricevuto il premio Nonino Risit d’Aur (Percoto, Udine). Nel 1987 si è trasferito a Los Angeles, per alternare l’attività di scrittore con quella di sceneggiatore per il cinema e la tv, e dal 1999 è rientrato in Cina dove risiede ancora oggi.

TOZZI, FEDERIGO

Nato a Siena  il 1° gennaio 1883 da famiglia benestante, vive un’adolescenza travagliata dalla precoce morte della madre e dal difficile rapporto con il padre. Conduce studi irregolari, tenta diversi lavori fino a trovare un impiego stabile presso le Ferrovie dello Stato nel 1908. Si appassiona alla letteratura nonostante la sua formazione da autodidatta. Coltiva i primi contatti in ambito letterario, scrive novelle, ottiene collaborazioni editoriali e, non senza difficoltà, le prime pubblicazioni (La zampogna verde, 1911). A trent’anni la svolta: la conoscenza del critico G.A. Borgese consente agli scritti
di Tozzi di avere maggiore risonanza nel panorama letterario. Luigi Pirandello recensisce il romanzo Con gli occhi chiusi, pubblicato nel 1919. Quest’opera, assieme a Tre croci e a Il podere, fa parte di una sorta di trilogia sull’inettitudine di personaggi sopraffatti dalla vita e dal destino, in ciascuno dei quali non è arduo percepire l’esperienza esistenziale dell’autore e, in special modo, il suo profondo e radicale disincanto. Tozzi muore precocemente, nel 1920 all’età di trentasette anni, a causa di una malattia improvvisa.

BAUDELAIRE, CHARLES

Nacque a Parigi il 9 aprile 1821 da un’agiata famiglia borghese e rimase presto orfano di padre. L’amatissima madre si risposò poco dopo con un ufficiale che non riuscì mai a stabilire un rapporto con il figliastro. Il doppio trauma incise sulla formazione del ragazzo che ne accusò le conseguenze per tutta la sua vita. Dopo gli studi universitari cominciò un’esistenza sregolata, ostentando atteggiamenti anticonformisti da dandy e frequentazioni poco raccomandabili. Da un viaggio in India, inoltre, trasse uno spiccato gusto per l’esotico e un interesse per l’uso di droghe e alcol, due tematiche ricorrenti nella sua lirica. Precursore e profeta del Simbolismo, si mostrerà ancora più all’avanguardia del movimento stesso grazie alla sua straordinaria capacità di cogliere i moti segreti della sensibilità e della coscienza.

WOOLF, VIRGINIA

L’autrice, che assunse poi il cognome del marito Leonard Woolf, nacque il 25 gennaio 1882 a Londra in una famiglia “allargata”, colta e benestante. Ricevette un’educazione domestica e crebbe in un ambiente anticonformista che la portò a condurre una vita molto libera rispetto ai canoni della sua epoca. La sua carriera da scrittrice iniziò nel 1904 con la collaborazione per la rivista “The Guardian”. Nel 1915 uscì il suo primo romanzo Melymbrosia, pubblicato con il titolo The Voyage out. Virginia fu scrittrice molto prolifica e diede alla luce grandi romanzi di successo come La stanza di Jacob, Mrs Dalloway, Gita al faro e Le onde, nonché numerosi saggi e racconti. Nella sua vita ebbe diversi crolli nervosi dovuti sia ai gravi lutti subiti che allo scoppio della guerra che la trovò estremamente fragile di fronte a tanta atrocità, così, il 28 marzo 1941, decise di togliersi la vita e, durante una passeggiata, si lasciò scivolare nelle acque del fiume Ouse.

PIRANDELLO, LUIGI

Nato ad Agrigento il 28 giugno 1867 in un contesto borghese, studia filologia pressole Università di Palermo, Roma e Bonn ove si laurea. Docente presso l’Istituto Superiore di Magistero a Roma, pubblica, nonostante i molti e gravi problemi familiari, poesie, saggi, romanzi e novelle e, dal decennio 1910-20, comincia ad affermarsi come autore teatrale (Pensaci, Giacomino!, Così è se vi pare, Il piacere dell’onestà, etc.), per giungere infine allo straordinario consenso ottenuto con Sei personaggi in cerca d’autore (1921). Insignito del Nobel per la letteratura nel 1934, Pirandello coglie e rappresenta in maniera esemplare la crisi d’identità dell’uomo contemporaneo, la relatività di ogni suo pensiero e di ogni sua azione. I romanzi Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila costituiscono senz’altro momenti d’importanza cruciale nella sua complessa parabola creativa ed esistenziale.

NIETZSCHE, FRIEDRICH

Figlio di un pastore protestante, nacque a Röcken il 15 ottobre 1844 e seguì un regolare corso di studi che culminò nella specializzazione in filologia classica presso le Università di Bonn e di Lipsia. Nel 1879 si dimise dall’insegnamento e iniziò a viaggiare in Svizzera, Italia e Francia. Nel 1882, a Genova, conobbe Lou Andreas-Salomé, la giovane ammaliante russa con la quale ebbe una breve e tormentata relazione. Negli anni successivi scrisse alcune delle sue opere più rivoluzionarie fra le quali Così parlò Zarathustra (1883-85) e Al di là del bene e del male (1886). Nel 1889, a Torino, cominciò
a manifestare i segni di quella grave malattia mentale che lo avrebbe accompagnato sino alla morte.

FITZGERALD, FRANCIS SCOTT

Nato a Saint Paul il 24 settembre 1896 da un’umile famiglia cattolica, fu spesso costretto a patire le ristrezze economiche, a causa degli insuccessi professionali del padre, vivendo un’infanzia priva di agi. Mostrò sin dai primi anni dell’adolescenza una particolare attrazione per la nuova e ricca borghesia americana che guardò con rispettoe al contempo con invidia, pur riconoscendone i difetti. Dall’incontro di questi due mondi nacque in Fitzgerald un dissidio interiore che lo condusse a denunciare nelle sue opere la corruzione e l’apatia dell’alta società. Esponente di quella corrente letteraria che prese il nome di Lost Generation, fu uno dei maggiori scrittori della letteratura americana del Novecento. 
Sul piano narrativo raggiunse vertici di indiscutibile bellezza attraverso uno stile conciso, straordinariamente moderno e raffinato in opere come Di qua dal Paradiso, Belli e dannati e Il grande Gatsby. 

WALPOLE, HORACE

Horace Walpole fu l’ultimo dei tre figli del ministro Sir Robert Walpole. Grazie al potere e al nome del padre poté beneficiare di un’educazione aristocratica, iscrivendosi prima a Eaton e poi a Cambridge. Tra il 1739 e il 1741 compì il Grand Tour viaggiando tra Francia e Italia in compagnia del suo amico e collega universitario, Thomas Gray. La sua fama è legata principalmente all’epistolario, quasi tremila lettere in cui vengono affrontati argomenti di vario carattere (politico, storico, artistico, letterario, ma anche mondano), e alla stesura del suo unico romanzo, Il castello di Otranto. Nel 1741 divenne membro del parlamento. Morirà dopo aver ereditato, alla morte di un lontano nipote, il titolo di quarto conte di Oxford.

JAMES, HENRY

Henry James (New York, 15 aprile 1843 – Londra, 28 febbraio 1916) è stato uno scrittore e critico letterario angloamericano di grande finezza psicologica e prolificità, noto per i suoi romanzi e per i racconti sul tema della coscienza e della moralità. Fratello del filosofo e psicologo William James e della scrittrice Alice James, visse fin da bambino in un’atmosfera culturale fervida di stimoli. I viaggi oltreoceano con la famiglia e le scuole europee di Ginevra, Parigi e Bonn da lui frequentate contribuirono a stimolare il suo percorso creativo. Nel suo soggiorno parigino conobbe autori quali Flaubert, Mauntpassant, Zola e Turgenev. Egli contribuì significativamente alla critica letteraria e nei suoi romanzi emerge spesso il contrasto tra la cultura europea e quella americana. Tornato in America nel 1904 trovò un mondo che non era più in grado di riconoscere e decise di lasciare definitivamente il paese natale per spostarsi in Inghilterra dove, poco prima di morire, ottenne la cittadinanza. 

ROTH, JOSEPH

Joseph Roth (Brody, 2 settembre 1894 – Parigi, 27 maggio 1939) è stato scrittore e giornalista austriaco, cantore della dissoluzione storica, politica e culturale del suo tempo.  Sperimenta la discriminazione degli ebrei, la perdita della patria e l’esilio.  
Il suo sentirsi nomade, lontano dalla propria terra ed estraneo a una società priva  di valori umani e civili riecheggerà nella sua produzione letteraria. Tale sensazione si riflette sui protagonisti dei suoi scritti: esuli, reietti, sopravvissuti a un mondo ormai dissipato. Fra le opere più note ricordiamo La leggenda del santo bevitore, Giobbe. Romanzo di un uomo semplice, Il leviatano e Fuga senza fine.  

MICHELONE, GUIDO

Guido Michelone, vercellese, dopo la Laurea in Lettere e il Master in Scienze dello Spettacolo lavora via via come docente, giornalista, scrittore, collaborando, nella didattica e nella ricerca, presso alcune tra le maggiori università italiane ed europee. Oltre numerosi saggi sul jazz e sul cinema, nella popular music e nella canzone d’autore vanta una decina di libri a proprio nome, tra cui, le monografie su Vasco Rossi, Zucchero, Fabrizio De André, Enzo Jannacci, Miles Davis,  i Beatles.

JEROME, JEROME KLAPKA

Jerome Klapka Jerome (1859-1927) nasce a Walsall, in Inghilterra. Sulle sponde del Tamigi trascorre quasi tutta l’infanzia e gran parte della dura adolescenza. Cresce nel disagevole quartiere di Poplar e, dopo aver pubblicato una serie di articoletti, le capacità letterarie del giovane emergono sulla pagina stampata. La luna di miele in una barchetta lungo le coste del Tamigi ispira il suo lavoro più importante, Tre uomini in barca (per non parlar del cane). Dopo un esordio travagliato, Jerome ha ormai imboccato la strada della scrittura. È ritenuto uno tra i maggiori scrittori umoristici inglesi, la cui ispirazione scaturiva dall’osservazione delle situazioni più comuni e quotidiane.