I NOSTRI AUTORI

PLUTARCO,

Plutarco (Beozia, 50 d.C. – ivi, dopo il 120 d.C.), scrittore greco un tempo famosissimo e che esercitò un notevole influsso sull’intera letteratura europea – soprattutto per le sue Vite, e per alcuni testi dei Moralia dedicati all’educazione – è stato soltanto di recente rivalutato. Molti sono gli studiosi che oggi sottolineano le sue doti di scrittore, in grado di delineare caratteri con grande profondità psicologica (servendosi di una lingua neoattica elegante e ancora creativa), ma anche quelle filosofiche, con particolare riferimento alla sua concezione di “vita filosofica” e all’aspirazione a formare caratteri, tramite la lettura e la scrittura (si pensi a Hadot e a Foucault, che alla sua ethopoiia si ispira esplicitamente, e a un saggio di Steiner sulla lettura).

ARISTOTELE,

Aristotele nacque verso il 384 a.C., a Stagira, città della penisola calcidica. Era figlio di Festide e Nicomaco, medico e amico personale del Re di Macedonia. Fu dapprima discepolo e poi collaboratore di Platone all’Accademia, dove rimase per circa vent’anni, insegnando retorica e dialettica. A questo periodo risalgono diversi dialoghi di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti. Pur avendo assimilato molte idee da Platone, sviluppò un proprio pensiero originale e, alla morte del suo maestro, abbandonò l’Accademia. Divenne precettore del figlio del Re di Macedonia, il futuro Alessandro Magno, e durante il suo regno prosperoso si recò ad Atene dove fondò la sua scuola, il Liceo.

PLATONE,

Platone nacque ad Atene nel 428/427 a.C. da un’influente famiglia che vantava fra i propri antenati Codro, antico re di Atene, e Solone. Allevato fra ginnastica, musica e conviti, pare si dedicasse alla poesia, prima di incontrare Socrate, dal quale rimase così colpito da abbandonare per sempre tale attività. Dopo la morte di Socrate, la sua vita fu come attratta da due poli, quello filosofico (fondò nel 387 la sua scuola, l’Accademia, che annoverò fra i propri studenti Aristotele) e quello politico (si recò per ben tre volte, e con gravi rischi, a Siracusa, prima presso il tiranno Dionigi il Vecchio, poi presso Dionigi il Giovane, coltivando la speranza, costantemente frustrata, di attuare una riforma ispirata al proprio ideale filosofico-politico). Morì ad Atene nel 348/347 a.C. 

PREVIGNANO, ANDREA

Andrea Prevignano (1967) è giornalista presso il Gruppo Gedi.  Dal 2003 si occupa della redazio-ne di programmi di Radio Deejay e svolge funzione di speaker.

HEKER, LILIANA

Liliana Heker (Buenos Aires, 1943) è tra le maggiori scrittrici viventi. È autrice di saggi, romanzi e racconti tradotti in Germania, Francia, Russia, Turchia, Olanda, Canada e Polonia. Con il romanzo El fin de la historia ha ottenuto il prestigioso premio Estaban Echeverrìa, vinto, tra gli altri, da Borges ed Ernesto Sabato.

LAVOISIER, ANTOINE-LAURENT

Antoine-Laurent Lavoisier (Parigi, 26 agosto 1743 – Parigi, 8 maggio 1794) è stato un chimico, biologo, filosofo ed economista francese. Fin dalla sua infanzia il padre seguì con grande cura l’istruzione del giovane Lavoisier e gli fece frequentare il Collège des Quatre-Nations dal 1754 al 1761. Qui si manifestò fin da subito il suo amore per le scienze e infatti, grazie alle sue successive scoperte, è a buon diritto considerato uno dei personaggi più importanti nel panorama scientifico mondiale di tutti i tempi. A lui si deve la prima legge di conservazione della massa, fu il primo a riconoscere e battezzare elementi fondamentali quali ossigeno e idrogeno, confutò la teoria del flogisto e riformulò la nomenclatura chimica e, tra i suoi esperimenti più importanti, esaminò la natura della combustione. Non è dunque un caso che venga riconosciuto come “il padre della chimica”.

DA VERONA, GUIDO

Guido da Verona, pseudonimo di Guido Verona (Saliceto Panaro, 7 maggio 1881 – Milano, 5 aprile 1939) è stato un poeta e scrittore italiano. Nacque in una famiglia ebraica emiliana. L’esordio come poeta avvenne nel 1901 con la raccolta Commemorazione del fatto d’arme di Brichetto, ma divenne famoso solo nel 1911 con l’opera Colei che non si deve amare, capostipite del romanzo d’appendice e della letteratura erotica. Il successo più grande lo ottenne però con Mimì Bluette fiore del mio giardino. Con uno stile leggero e arguto l’autore seppe ben interpretare le fantasie della borghesia del suo tempo. 

SENECA, LUCIO ANNEO

Seneca è il più illustre esponente, assieme a Cicerone, della prosa filosofica romana. Nelle opere filosofiche (alcune ci sono pervenute sotto il titolo complessivo di Dialogi; altre sono veri e propri trattati che, pur non differendo sostanzialmente dai Dialogi, non sono stati compresi dalla tradizione nella raccolta) e nelle Epistulae morales ad Lucilium, riprende e sviluppa i temi principali della filosofia morale antica, temi che animano anche il corpus delle sue tragedie, le uniche di tutta la letteratura latina che conosciamo non frammentariamente. 

EPICURO,

Nato a Samo nel 342 a.C. da genitori ateniesi giunti lì come coloni dopo la riconquista dell’isola da parte di Atene alla fine della Guerra del Peloponneso. A quattordici anni comincia a dedicarsi alla filosofia, recandosi presso uno dei maestri più rinomati dei dintorni, quella del democriteo Naifane, a Teo. Nel 324 a.C. dopo varie peregrinazioni approda ad Atene. Qui entra in contatto diretto con le due scuole di Platone e di Aristotele, e decide di aprirne una sua; il luogo deputato però non è una palestra, sede classica dell’istruzione in Grecia, ma un semplice giardino immerso nella pace della natura. Alla scuola Epicuro ammette anche donne e schiavi, ritenendo che tutti gli uomini siano uguali ed ugualmente degni di accedere al sapere.

LEOPARDI, GIACOMO

Leopardi, nato a Recanati nel 1798, è considerato tra i maggiori poeti dell’Ottocento e una delle figure principali del Romanticismo letterario. La profondità del suo pensiero sulla condizione umana e sul’esi-stenza in generale sono di ispirazione sensista e materialista. Inizialmente fautore del Classicismo, dopo la scoperta di alcuni poeti romantici, ne divenne l’esponente di maggior rilievo, nonostante non volle mai definirsi romantico. Tra le liriche più importanti ricordiamo Alla luna, La sera del dì di festa, L’infinito, A Silvia, Il sabato del villaggio.  

TSE, LAO

L’origine di Lao Tse, il “venerabile maestro” si confonde con quella del suo libro. Quasi una raffigurazione della evanescenza del Tao, della vita terrena di Lao Tse non si sa nulla, se non la leggenda. Per alcuni è stato un pensatore attivo nel V secolo prima di Cristo, contemporaneo di Confucio. Non fondò scuole, per non fossilizzare il suo insegnamento; infine, stanco del mondo, delle intemperie della Storia e della corruzione del governo, si ritirò in eremitaggio, sparendo. Qualcuno dice che si stabilì in India. Nell’enigma fermenta la sua vita.

APULEIO, LUCIO

Di Lucio Apuleio (125-170? d.C.), retore e filosofo romano di scuola platonica, ci sono pervenuti pochissimi dati biografici. È certo che ebbe nomea di mago e di alchimista, accusa dalla quale si difese con successo nella sua celebre Apologia. Nato a Madauro in Algeria, studiò a Cartagine e perfezionò i suoi studi ad Atene e a Roma. Fu un brillante oratore e viaggiò tantissimo procurandosi fama e prestigio. Si sposò con Emilia Pudentilla, donna benestante e molto più anziana di lui, i cui parenti alla sua morte gli crearono non pochi problemi. Le cause della morte dell’autore sono invece ignote.  

CONRAD, JOSEPH

Joseph Conrad (Berdyciv, 1857 – Bishopsbourne, 1924) è stato uno scrittore e navigatore polacco naturalizzato britannico. In quanto capitano della marina mercantile inglese, si servì delle sue esperienze di viaggio per numerosi romanzi e racconti: La follia di Almayer (1895), che rivelò lo scrittore nella sua già piena maturità di stile in una lingua non sua; Lord Jim (1900), in cui approfondì l’analisi psicologica, Tifone (1903), considerato il capolavoro e Nostromo (1904). Con i racconti successivi, tra cui La linea d’ombra (1917), Conrad sottolinea maggiormente la sua passione verso il mare e gli ambienti esotici.

HUGO, VICTOR

Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885) fu figlio di un generale napoleonico e conte dell’impero, il quale gli trasmise il gusto per la storia e la tecnica militare, oltre che un’immensa devozione per la grandezza della Francia. La madre, figlia di un armatore di Nantes, gli instillò l’interesse per la vita degli uomini di mare. D’ingegno precocissimo, neppure ventenne raggiunse il successo con opere di ispirazione controrivoluzionaria. Indiscusso caposcuola del Romanticismo, di cui decretò il definitivo successo con Hernani (1830), accanto a drammi, poemi e pagine autobiografiche pubblicate postume, scrisse numerose opere d’impegno politico, tra cui Storia di un crimine e I castighi. La sua fama è però le-gata soprattutto ai romanzi, tra cui rimangono immortali Notre-Dame de Paris (1831), I miserabili (1862), I lavoratori del mare (1869) e Il Novantatré (1873).     

CONFUCIO,

Della vita di Confucio, allevata nella leggenda, si sa poco; i “Dialoghi” non sono scritti di suo pugno, ma dai discepoli che ne accoglievano la maestria. Nato nel 551 a.C. da famiglia di nobili, ma in decadenza, Confucio ebbe ruoli di governo, diventò primo ministro, agì con riconosciuta saggezza, fino a dimettersi, accortosi della corruzione del suo sovrano. Preferiva la vita appartata e il digiuno, offrì i suoi insegnamenti ai potenti del tempo e a un vasto stuolo di allievi. La tradizione lo indica come il maestro che ha curato e collezionato i “Cinque classici” della letteratura cinese. Morì nel 479 a.C. fondando, sostanzialmente, il pensiero cinese.

DICKENS, CHARLES

Charles Dickens (Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Higham, 9 giugno 1870), scrittore inglese nato a Landport nel 1812, fu presto vittima del dissesto familiare che condusse il padre in carcere per debiti. Molto giovane fu costretto a lavorare in una fabbrica; successivamente poté frequentare la scuola e lavorare nello studio di un avvocato. Cominciò a scrivere racconti poi confluiti in un unico volume pubblicato nel 1836 con il titolo Schizzi di Boz. Da questo spunto nacque il romanzo Il Circolo Pickwick, che ebbe vasta fortuna per la vivace caratterizzazione dei personaggi e per il sottile humour, note tipiche dell’arte dickensiana. Tra i romanzi più letti si citano La bottega dell’antiquario (1840) e David Copperfield (1850), dolente memoria autobiografica degli anni d’infanzia.

BABEL, ISAAK

Isaak Babel (Odessa, 1 luglio 1894 – Mosca, 27 gennaio 1940) è stato un giornalista, drammaturgo e scrittore russo. Nacque da una famiglia ebraica in un periodo di rivoluzioni sociali e di esodi massicci di ebrei dall’Impero Russo. Grazie all’aiuto di alcuni amici cristiani, il giovane Isaak riuscì a sopravvivere, insieme alla sua famiglia, al pogrom del 1905. Dopo essersi laureato all’Istituto di Finanza e Affari nel 1915, si trasferì a Pietrogrado, qui incontrò Maksim Gor’kij, importantissimo scrittore russo che decise di pubblicare alcuni racconti sulla sua rivista letteraria. Babel combattè poi nella guerra civile russa e nel 1920 fu assegnato, come giornalista, alla prima armata a cavallo, in questo modo divenne testimone diretto della campagna di Polonia. Tra le sue opere di maggior successo troviamo I racconti di Odessa e L’armata a cavallo.

DE AMICIS, EDMONDO

Edmondo De Amicis, nasce a Oneglia nel 1846. Nel 1866 partecipa come luogotenente alla battaglia di Custoza e dopo la sconfitta lascia l’esercito e si dedica al giornalismo. Collabora con La Nazione di Firenze e con il primo libro, La vita militare (1868), vende oltre 250.000 copie. Nel 1886 pubblica Cuore, il libro che lo consacrerà definitivamente come uno degli scrittori più importanti dell’Ottocento italiano.