Gustav Meyrink, (Vienna, 19 gennaio 1868 – Starnberg, 4 dicembre 1932) pseudonimo di Gustav Meyer, fu uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco. Figlio illegittimo di un ministro del Württemberg, il barone Karl von Varnbüler, e dell’attrice Maria Meyer, aprì una piccola banca nel 1889 chiudendola poi qualche anno dopo a causa di un fallimento. Questo evento lo spinse a cambiare completamente il corso della sua vita e a intraprendere la carriera letteraria. Raggiunse il successo nel 1915 grazie a Il Golem. Morì nel 1932 dopo essersi convertito al buddhismo.
Guido Michelone, vercellese, dopo la Laurea in Lettere e il Master in Scienze dello Spettacolo lavora via via come docente, giornalista, scrittore, collaborando, nella didattica e nella ricerca, presso alcune tra le maggiori università italiane ed europee. Oltre numerosi saggi sul jazz e sul cinema, nella popular music e nella canzone d’autore vanta una decina di libri a proprio nome, tra cui, le monografie su Vasco Rossi, Zucchero, Fabrizio De André, Enzo Jannacci, Miles Davis, i Beatles.
Irène Némirovsky (Kiev, 11 febbraio 1903 – Auschwitz,17 agosto 1942), autrice di religione ebraica,visse la maggior parte della sua vita in Franciadove tentò inutilmente di sfuggire all’arresto trasferendosicon la famiglia a Issy-l’Évêque. Si affermònel panorama letterario francese con il suo primoromanzo David Golden che uscì nel 1929. Dopo l’arrestovenne deportata ad Auschwitz e qui incontrò lamorte, a 39 anni. Tra i suoi capolavori più noti, oltrea Suite francese, ricordiamo I doni della vita, I cani ei lupi e Il ballo.
Figlio di un pastore protestante, nacque a Röcken il 15 ottobre 1844 e seguì un regolare corso di studi che culminò nella specializzazione in filologia classica presso le Università di Bonn e di Lipsia. Nel 1879 si dimise dall’insegnamento e iniziò a viaggiare in Svizzera, Italia e Francia. Nel 1882, a Genova, conobbe Lou Andreas-Salomé, la giovane ammaliante russa con la quale ebbe una breve e tormentata relazione. Negli anni successivi scrisse alcune delle sue opere più rivoluzionarie fra le quali Così parlò Zarathustra (1883-85) e Al di là del bene e del male (1886). Nel 1889, a Torino, cominciò
a manifestare i segni di quella grave malattia mentale che lo avrebbe accompagnato sino alla morte.
Nato nel 1925, dopo aver studiato filosofia, tra il 1948 e il 1953 pubblica cinque romanzi (tra cui quello che lo ha lanciato, Le spade, e quello che lo ha consacrato, L’ussaro blu), il pamphlet Le Grand d’Espa-gne dedicato a Georges Bernanos e il saggio Amour et néant. Da cronista, nel corso degli anni, si distingue soprattutto come caporedattore di Opéra e firma di Liberté de l’esprit, La Table ronde, Arts. Da collaboratore di Gallimard, riabilita i grandi francesi caduti in disgrazia ai tempi dell’epurazione, Louis-Ferdinand Céline prima di ogni altro. Il 28 settembre del 1962, nei sobborghi di Parigi, una Aston Martin si schianta a 150 chilometri all’ora. A bordo c’erano Roger Nimier, proprietario del bolide, e la scrittrice Sunsiaré de Larcône. Muoiono entrambi, lei a 27 anni, lui a 36.