Nato nel 1925, dopo aver studiato filosofia, tra il 1948 e il 1953 pubblica cinque romanzi (tra cui quello che lo ha lanciato, Le spade, e quello che lo ha consacrato, L’ussaro blu), il pamphlet Le Grand d’Espa-gne dedicato a Georges Bernanos e il saggio Amour et néant. Da cronista, nel corso degli anni, si distingue soprattutto come caporedattore di Opéra e firma di Liberté de l’esprit, La Table ronde, Arts. Da collaboratore di Gallimard, riabilita i grandi francesi caduti in disgrazia ai tempi dell’epurazione, Louis-Ferdinand Céline prima di ogni altro. Il 28 settembre del 1962, nei sobborghi di Parigi, una Aston Martin si schianta a 150 chilometri all’ora. A bordo c’erano Roger Nimier, proprietario del bolide, e la scrittrice Sunsiaré de Larcône. Muoiono entrambi, lei a 27 anni, lui a 36.
Benito Pérez Galdós (Las Palmas de Gran Canaria, 10 maggio 1843 – Madrid, 4 gennaio 1920) è stato un emblematico scrittore e drammaturgo spagnolo di fine Ottocento. Dopo una forma-zione di stampo liberale, si iscrisse alla facoltà di legge a Madrid e diventò successivamente un grande conoscitore della vita sociale e politica della capitale spagnola. I molti viaggi in Europa gli permisero di sviluppare una forte aspirazione al rinnovamento politico, culturale e artistico del proprio paese. Rappresentante della corrente realista spagnola, è unanimemente considerato lo scrittore nazionale più importante dopo Cervantes.