Ryokan Taigu (1758-1831), che significa, pressappoco, “Buono, gentile e sommo scemo”, in verità si chiamava Eizo Yamamoto. Incapace di adattarsi alla malvagità del mondo, Eizo lascia la famiglia, pratica lo Zen, scrive poesie tra le più lievi e perfette della tradizione orientale. Nasce così la leggenda di Ryokan, il monaco strambo, che mendica, gioca con i bambini, preferisce la poesia solitaria agli onori del mondo. Le sue opere sono tra le più note della letteratura nipponica.
Arthur Schopenhauer (1788-1860) è il filosofo più influente della modernità. Da Lev Tolstoj a Michel Houellebecq in moltissimi hanno riconosciuto nel pensatore di Danzica, anarchico, eretico, conturbante, un maestro. La sua opera decisiva è Il mondo come volontà e rappresentazione, pubblicato 200 anni fa, ma è con i Parerga e paralipomena che Schopenhauer inaugura la “popolarizzazione della filosofia” (Giorgio Colli).
Seneca è il più illustre esponente, assieme a Cicerone, della prosa filosofica romana. Nelle opere filosofiche (alcune ci sono pervenute sotto il titolo complessivo di Dialogi; altre sono veri e propri trattati che, pur non differendo sostanzialmente dai Dialogi, non sono stati compresi dalla tradizione nella raccolta) e nelle Epistulae morales ad Lucilium, riprende e sviluppa i temi principali della filosofia morale antica, temi che animano anche il corpus delle sue tragedie, le uniche di tutta la letteratura latina che conosciamo non frammentariamente.
Enzo Siciliano (Roma, 27 maggio 1934 – 9 giugno 2006), scrittore e intellettuale tra i più rappresentativi del nostro Novecento, è stato direttore della rivista «Nuovi Argomenti» a partire dal 1972 fino alla sua morte. Amico dei maggiori scrittori italiani, Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani, è stato anche un critico d’arte e musicale. Pubblica il suo primo libro nel 1963, Racconti ambigui, a cui seguirà nel 1965 Prima della poesia, un libro manifesto in polemica con la neoavanguardia. Tra i suoi titoli più rappresentativi ricordiamo i romanzi La notte matrigna (1975), I bei momenti (vincitore del Premio Strega nel 1998), Non entrare nel campo degli orfani (2002). Campo de’ Fiori fu pubblicato per la prima volta nel 1993.