I NOSTRI AUTORI

SCHOPENHAUER, ARTHUR

Arthur Schopenhauer (1788-1860) è il filosofo più influente della modernità. Da Lev Tolstoj a Michel Houellebecq in moltissimi hanno riconosciuto nel pensatore di Danzica, anarchico, eretico, conturbante, un maestro. La sua opera decisiva è Il mondo come volontà e rappresentazione, pubblicato 200 anni fa, ma è con i Parerga e paralipomena che Schopenhauer inaugura  la “popolarizzazione della filosofia” (Giorgio Colli). 

SENECA, LUCIO ANNEO

Seneca è il più illustre esponente, assieme a Cicerone, della prosa filosofica romana. Nelle opere filosofiche (alcune ci sono pervenute sotto il titolo complessivo di Dialogi; altre sono veri e propri trattati che, pur non differendo sostanzialmente dai Dialogi, non sono stati compresi dalla tradizione nella raccolta) e nelle Epistulae morales ad Lucilium, riprende e sviluppa i temi principali della filosofia morale antica, temi che animano anche il corpus delle sue tragedie, le uniche di tutta la letteratura latina che conosciamo non frammentariamente. 

SICILIANO, ENZO

Enzo Siciliano (Roma, 27 maggio 1934 – 9 giugno 2006), scrittore e intellettuale tra i più rappresentativi del nostro Novecento, è stato direttore della rivista «Nuovi Argomenti» a partire dal 1972 fino alla sua morte. Amico dei maggiori scrittori italiani, Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani, è stato anche un critico d’arte e musicale. Pubblica il suo primo libro nel 1963, Racconti ambigui, a cui seguirà nel 1965 Prima della poesia, un libro manifesto in polemica con la neoavanguardia. Tra i suoi titoli più rappresentativi ricordiamo i romanzi La notte matrigna (1975), I bei momenti (vincitore del Premio Strega nel 1998), Non entrare nel campo degli orfani (2002). Campo de’ Fiori fu pubblicato per la prima volta nel 1993.

STOPPANI, ANTONIO

Nasce a Lecco nel 1824, studia da seminarista e viene consacrato a Milano nel 1848 come sacerdote dell’ordine dei Rosminiani. È stato insegnante straordinario di Geologia presso l’Università di Pavia e ha avuto un ruolo attivo durante le Cinque Giornate di Milano. Considerato il padre della geologia italiana, si impegnò a fondo anche nello studio della geografia d’Italia.