FEDERIGO TOZZI

Nato a Siena  il 1° gennaio 1883 da famiglia benestante, vive un’adolescenza travagliata dalla precoce morte della madre e dal difficile rapporto con il padre. Conduce studi irregolari, tenta diversi lavori fino a trovare un impiego stabile presso le Ferrovie dello Stato nel 1908. Si appassiona alla letteratura nonostante la sua formazione da autodidatta. Coltiva i primi contatti in ambito letterario, scrive novelle, ottiene collaborazioni editoriali e, non senza difficoltà, le prime pubblicazioni (La zampogna verde, 1911). A trent’anni la svolta: la conoscenza del critico G.A. Borgese consente agli scritti
di Tozzi di avere maggiore risonanza nel panorama letterario. Luigi Pirandello recensisce il romanzo Con gli occhi chiusi, pubblicato nel 1919. Quest’opera, assieme a Tre croci e a Il podere, fa parte di una sorta di trilogia sull’inettitudine di personaggi sopraffatti dalla vita e dal destino, in ciascuno dei quali non è arduo percepire l’esperienza esistenziale dell’autore e, in special modo, il suo profondo e radicale disincanto. Tozzi muore precocemente, nel 1920 all’età di trentasette anni, a causa di una malattia improvvisa.