[Esce oggi in libreria per Theoria la nuova edizione di Nel paese delle ceneri di Francesco Permunian, pubblicato originariamente da Rizzoli nel 2003. Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo tre brani dal libro ].
Bene, questa era la mia situazione allora, a trent’anni, quando sbagliare strada significa sbagliare vita. Io non mi ero sposato con una Biscossa Aldegheri, non avevo risorse alle spalle; ciò che possedevo era uscito dal sudore versato per l’onorevole Carnazzoni, da anni di tesseramenti e di festival.
Avevo cominciato appunto al festival provinciale del partito, là vidi il Carnazzoni per la prima volta ed ebbi la fortuna di servirlo al tavolo.
Gli portai un brodino, cenava leggero, mi dissero per problemi di digestione. Aveva un’ulcera e una faccia pallidissima, giallastra, pareva uscito da un sanatorio.
“Caspita, guarda come ci si riduce a fare gli onorevoli!” ricordo che pensai. Proprio allora avevo messo su un negozietto di alimentari. Oh, niente di eccezionale intendiamoci, poco più di uno stanzino, ero agli inizi e gli affari stentavano. Quella sera però restai folgorato da un’idea: “Ecco il treno giusto, Amedeo!” mi dissi osservando l’onorevole.
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